Il progetto “Sfera N°4” proposto da Dado per PARKlife Romentino si ispira alle parole chiave “CUSTOMER CENTRICITY”, “CHANGE THROUGH INNOVATION”, “CULTURE & TALENT”, “INTEGRITY”. Evolversi, modificarsi e crescere con forza e coerenza, facendo scaturire dalla monotonia idee innovative e nuove visioni. La creatività parte da quell’elemento distintivo che Prologis utilizza per identificare i propri building: la linea verde che attraversa tutte le pareti. Decidendo di partire da quel tratto distintivo, crea un nucleo vivo e dinamico e, al tempo stesso, offre un nuovo punto di vista, attraverso la modifica. Un riferimento a tutte quelle azioni consecutive che se effettuate permettono di attuare il cambiamento, quei vortici di idee e azioni che, ordinate seguendo un progetto logico, portano a dei risultati tangibili e inequivocabili.DadoAlessandro Ferri, in arte Dado, è un artista nato nel 1975 a Bologna, città in cui ancora oggi vive e lavora. Dado è considerato uno dei precursori del writing in Italia, è tra i fondatori della storica crew bolognese SPA e, in oltre venticinque anni di carriera, ha stretto importanti gemellaggi con writers e artistici di fama internazionale. Il lavoro di Dado si contraddistingue da sempre per la versatilità poliedrica che lo spinge a sperimentare dal writing, alla scultura fino alle installazioni d’arte contemporanea. Dado si contraddistingue per un forte approccio teorico al suo mezzo espressivo: come si evince dalla sua ricerca scritta dal titolo. Dado concepisce il writing come una disciplina artistica rigorosa che si esprime attraverso un linguaggio primariamente iconico, risultato di un lavoro costante del proprio stile. Il suo tratto si serve di labirintici solidi geometrici e di fasci luminosi intrecciati tra loro, le cui proporzioni sono basate su quelle auree e armoniche. Nel suo lavoro le lettere assumono la natura di note musicali da imprimere sul pentagramma, mentre i fasci luminosi segnano l’onda del suono su un ipotetico spartito. Lo stile di Dado appare profondamente “italiano”, con un approccio che tende all’analisi razionale della tecnica: persino il virtuosismo lascia intravedere una naturale tensione verso l’introspezione del segno grafico, caratteristica rintracciabile in molta arte italiana di ieri e di oggi. Dal punto di vista teorico, il writing attua un passaggio dal campo della rappresentazione a quello della comunicazione: il writer, realizzando un’opera su un muro, un autobus o un treno, consegna di fatto l’opera a quel sistema linguistico di interrelazioni che supporta lo spazio urbano; l’opera entra in contatto con una percezione estesa che riguarda anche la fruibilità intima e sintetica del singolo spettatore.