Benvenuti davanti all’opera “Senza nome” di Nemo’s, un’artista che da sempre usa il disegno come linguaggio primario per raccontare il mondo e le sue contraddizioni.
Nemo’s ha iniziato a dipingere fin da piccolo, e dal 2002 ha portato la sua arte sui muri di fabbriche abbandonate e luoghi dimenticati. Il suo nome d’arte è ispirato al protagonista del fumetto “Little Nemo in Slumberland” di Winsor McCay, un omaggio al mondo onirico che spesso si riflette nelle sue opere. Fin da subito, Nemo’s è affascinato dai libri di anatomia, dalla biologia, dai fumetti che trovava in casa, e dai film di fantascienza e racconti distopici degli anni ’80.
Il fulcro del suo lavoro è l’essere umano come “animale sociale” , una creatura nuda e priva di segni di civiltà, indifesa e vulnerabile, in bilico tra natura e autodistruzione. Le sue opere descrivono le contraddizioni della nostra società, mostrando l’essere umano per quello che è: un sopravvissuto, senza gerarchie e con l’unico obiettivo di continuare a vivere. Nemo’s rappresenta questa condizione con una crudezza che sta a metà strada tra meraviglia e disgusto, restituendo immagini potenti e spiazzanti della nostra contemporaneità.
L’artista ha lasciato il segno in tutto il mondo, dai quartieri periferici dell’America Latina, agli Stati Uniti, all’India, Africa ed Europa. Spesso lavora in comunità emarginate, prigioni e luoghi abbandonati, dove la sua arte non solo decora ma dà voce a chi è invisibile. La sua carriera include la pubblicazione di due libri con la casa editrice italiana Logos, uno dedicato ai suoi disegni e l’altro sul tema dell’acqua.
Nemo’s non si concentra tanto sulla tecnica, quanto sul messaggio. Per lui, la tecnica fine a se stessa è vuota: l’essenziale è trasmettere un messaggio chiaro e diretto, eliminando tutto ciò che potrebbe distrarre da esso. È questo approccio che guida anche l’opera che vedete qui all’Interporto di Bologna.
In questa pittura, Nemo’s affronta un tema estremamente attuale e drammatico: i viaggi disperati dei migranti. Attraverso i suoi personaggi, ci racconta la sofferenza di chi è costretto a nascondersi tra vagoni merci o container, intraprendendo lunghi e pericolosi viaggi verso l’ignoto. Sono vite in bilico, alla ricerca di una speranza, di un futuro migliore, disposte a tutto pur di attraversare confini sconosciuti. Nemo’s ci invita a riflettere su queste vite, spesso invisibili, e sulle tragiche conseguenze di una società che costringe tante persone a fuggire dalla propria terra.
Attraverso quest’opera, l’artista riesce a dare forma a un racconto di migrazione e lotta, portando alla luce storie che troppo spesso restano nascoste, ma che sono più che mai urgenti e reali.